Nella mia vita precedente ho fatto il lavoro di San Matteo…l’esattrice delle tasse, ma prevalentemente ero la fatina buona che rimborsava la tassa automobilistica non dovuta…quindi oggi provo a darvi qualche dritta su come pagare il giusto di questa “simpatica” gabella.

La tassa automobilistica (o per gli amici il bollo auto) è nata negli anni ’50 del secolo scorso come tributo statale, mentre alla fine degli anni ’90 è diventata un tributo derivato delle Regioni (e delle Province Autonome di Trento e Bolzano). Data la mia esperienza in Trentino Riscossioni, cerco di filtrarvi le informazioni e di renderle più fruibili possibili per tutto il territorio nazionale, in ogni caso consultate per sicurezza il sito dell’Aci www.aci.it .

Il bollo è dovuto per il possesso di auto e motoveicoli (mentre per i ciclomotori si paga una tassa di circolazione), questo significa che se la macchina è bruciata, incidentata o rubata e voi risultate intestatari o locatari presso il PRA (pubblico registro automobilistico) siete tenuti al pagamento di questa tassa, a meno che non interrompiate il possesso con una demolizione, esportazione o denuncia della perdita di possesso, e non basta che ciò avvenga fisicamente, dovete registrare il tutto secondo la procedura corretta (la legge non ammette ignoranza!).
Il pagamento avviene in regime di autotassazione in base ai kW del motore del veicolo, ciò significa che nessuno viene a cercarvi per dirvi quando e quanto pagare, ma siete voi che dovete informarvi prima che la Regione si accorga che non avete pagato e vi mandi un avviso bonario o un’ingiunzione fiscale.

Si può pagare presso le agenzie Aci e Sermetra (ve lo consiglio vivamente per il primo periodo tributario, soprattutto in caso di prima immatricolazione, importazione, cambio di regione ecc), i tabacchini affiliati ITB, i bancomat, con l’home banking e infine presso le poste (sconsigliato perché i bollettini vengono acquisiti da un lettore ottico e poi un operatore manualmente associa il pagamento alla targa, se scrivete come i gatti, rischiate di pagare il bollo a qualcun altro!). Conservate le ricevute per almeno 3 anni, il periodo di decadenza del bollo, e quando comunicate con la Pubblica Amministrazione usate il più possibile i mezzi certificati (PEC e posta raccomandata).
Esistono delle esenzioni che variano da Regione a Regione, essenzialmente i proprietari di veicoli che sono stati immatricolati per la prima volta almeno 30 anni prima e le persone invalide che possiedono un veicolo adibito e allestito per il loro trasporto non sono tenuti al pagamento della tassa (anche qui, la PA non ha la sfera di cristallo, scrivete per far sapere che avete il diritto di essere esentati).

I patti con eventuali acquirenti del mezzo non interessano alle amministrazioni, se siamo noi tenuti a pagare, cose tipo “mi aveva promesso che il bollo lo pagava lui”, non valgono un piffero, perciò agite secondo le procedure normali per evitare le sorprese!
Infine vi ricordo che i “mini-passaggi” fatti in Comune devono essere trascritti sulla carta di circolazione attraverso l’Aci per essere opponibili a terzi.