Ultimamente l’argomento NPL, i “Non Performing Loans”, ovvero i crediti deteriorati, sta all’economia come il nero all’abbigliamento, sempre di moda e attuale!
Con l’ultima crisi finanziaria, c’era d’aspettarselo, le valutazioni ottimistiche nella concessione dei finanziamenti hanno portato a dei sonori tonfi quando aziende e persone in carenza di liquidità hanno iniziato a non rimborsare più interessi e capitale ricevuto in prestito.

Ci sono diversi tipi di NPL, in generale si parte dal meno problematico ritardo nei pagamenti, alla ristrutturazione di un debito per incapacità di assolvere alle scadenze, alla vera e propria sofferenza dovuta al fallimento del debitore. Che si fa allora? Si temporeggia quando è possibile, alla peggio si cerca di recuperare qualcosa nel corso di una procedura fallimentare, in generale si tenta di rientrare dei proprio soldi, cedendo il credito malato a intermediari finanziari specializzati nel recupero oppure a una “bad bank”, una società creata “ad hoc” per gestire queste situazioni (di cui vi parlerò nel prossimo post). Non sempre il trucco funziona, sicuramente aiuta le banche madri a liberarsi dei titoli tossici per tornare a fare prestiti e investimenti.
Ma come si fa ad ottenere un prestito, ad esempio un mutuo?

Hai visto una casetta in riva al lago, è stupenda, ma con un rapido conto degli spiccioli nel portafoglio, ti rendi conto che non sarà sufficiente rompere il salvadanaio per reperire i soldi per comprarla. Quindi ti rivolgi ad una banca per farti finanziare l’acquisto. La banca, che non fa beneficenza, apre un’istruttoria e vuole sapere: Chi sei? Cosa fai nella vita? Quanti soldi hai da parte come capitale proprio? Quanto vale la casa? Ci sono altre ipoteche? Altri proprietari?
Per ottenere un mutuo fondiario devi avere da parte almeno il 20% della casa, anche se gli istituti bancari amano finanziare debiti di massimo 50-60% del valore con un rapporto ideale rata/reddito familiare del 40%. Una volta concesso il prestito (se vieni considerato un buon creditore), vai dal notaio con un procuratore della banca a stipulare l’atto di mutuo (occhio che la fattura del notaio per questa operazione è detraibile al 19% dalle tasse) e inizi a pagare le tue rate, generalmente mensili e posticipate secondo il metodo dell’ammortamento francese (a rate costanti). All’inizio paghi una botta di interessi, alla fine quasi esclusivamente quota capitale.

Tasso variabile o fisso? Con cap/floor (tasso massimo/minimo), ci sono soluzioni per tutti i gusti, l’importante è comparare e non avere fretta nel decidere. Il parametro principe del costo del mutuo è il TAEG, il tasso annuo effettivo globale, misura percentualmente quanto devo spendere ogni anno per il mio finanziamento, costi di istruttoria e spese di incasso rata incluse!