Scommetto che anche voi siete tra quelli che vanno a leggere il netto a pagare in fondo al cedolino paga e si disinteressano di tutto il resto. Non siete da biasimare per questo, al giorno d’oggi è già tanto avere uno stipendio, ma anche capire come si forma e quali voci compongono la busta paga è importante, diamole un’occhiata insieme!

Il LUL

Innanzitutto quel foglio stampato che vi consegnano ogni mese (è un obbligo del datore di lavoro!) in cui viene dettagliata la retribuzione in tutte le sue voci di competenza e trattenute, si chiama Libro Unico del Lavoro, se al suo interno contiene anche le presenze del lavoratore e una numerazione progressiva che viene assegnata dall’Inail.
Cosa ci serve per verificare se i dati inseriti sono corretti? In qualsiasi causa di lavoro, il giudice fa sempre riferimento alle fonti di diritto classiche e ai contratti collettivi nazionali, che sono accordi stipulati fra i sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, sindacati autonomi…) e quelli dei datori di lavoro (Confindustria, Confartigianato, Confcommercio..) in merito alle retribuzioni e ai diritti e doveri delle controparti nei rapporti di lavoro. Adesso è possibile reperire praticamente tutti i contratti collettivi su Internet, controllate bene che quello che leggerete sia quello applicato dal vostro datore di lavoro (trovate il riferimento nella lettera di assunzione).
In cima troverete il nome dell’azienda, il vostro nome e cognome, codice fiscale, residenza, il contratto collettivo che vi viene applicato, livello e qualifica professionale, la percentuale di part time se presente.
Nella testata del cedolino viene esposta anche il dato più importante, la retribuzione di fatto, composta generalmente da paga base, contingenza (un dato che fino al 1992 serviva ad adeguare i salari all’inflazione attraverso il meccanismo della scala mobile), scatti d’anzianità ed eventualmente ad personam.
La paga può essere ad ore oppure mensilizzata, nel secondo caso il lavoratore percepisce una retribuzione costante per tutti i mesi dell’anno a meno di variazioni intercorse per straordinari, festività non godute, ecc… I contratti collettivi stabiliscono i divisori che permettono di passare dalla paga mensile al dato base giornaliero o orario, nonché la maturazione delle ferie, dei permessi e delle mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima).

Le competenze e le trattenute

Nel corpo del cedolino troverete la retribuzione ordinaria più tutte le competenze per lavoro straordinario o supplementare (se parliamo di ore aggiuntive per un part time), lavoro notturno o festivo, calcolate aggiungendo le opportune maggiorazioni previste dai CCNL al dato orario base e i premi per la produttività. Ci possono essere delle trattenute per assenze giustificate (ma che non sono coperte da permessi o ferie) o ingiustificate oppure trattenute per iscrizioni a sindacati. Ferie e permessi fruiti invece alimentano le voci figurative del cedolino e vanno a modificare i contatori che sono posti solitamente nella parte alta del cedolino, le ferie generalmente maturano in giorni (dipende dal contratto) mentre i permessi maturano in ore.
Una volte sommate algebricamente tutte le voci di competenza della retribuzione ed eventuali trattenute si ottiene l’imponibile previdenziale che deve essere arrotondato all’unità di €, su quello vengono calcolati i contributi che deve versare il datore di lavoro (non si vedono in busta paga però) e quelli che dovete versare voi.
La differenza tra l’imponibile previdenziale e i contributi corrisponde all’imponibile fiscale, che serve a calcolare l’imposta IRPEF lorda.
L’IRPEF (imposta sui redditi delle persone fisiche) è un’imposta progressiva a scaglioni, quando si fa una busta paga la retribuzione viene tassata facendo l’ipotesi che sia costante nei mesi e che il dipendente non abbia altri redditi. Dato che questo spesso non accade, alla fine dell’anno si effettua un conguaglio delle imposte pagate (fermo restando l’obbligo del dipendente di comunicare ulteriori redditi o di presentare il modello 730 o Unico per pagare le imposte su quanto percepito al di là della busta paga).
I lavoratori entro determinati scaglioni di reddito posso beneficiare di detrazioni per lavoro dipendente, questo abbatte l’importo dell’IRPEF e si ottiene l’IRPEF netta.
L’imponibile fiscale meno l’imposta netta da il NETTO A PAGARE.
Vi ricordo che quando firmate il cedolino paga, non firmate per l’attestazione della correttezza dei dati ma per la ricezione del foglio. Entro 5 anni dalla maturazione del credito si possono sempre chiedere gli importi che ingiustamente non sono stati versati, dopodiché scatta la prescrizione.
Nella parte bassa del cedolino vengono esposti i totali annui delle imposte pagate, delle detrazioni godute, degli arrotondamenti effettuati e il TFR maturato.

Il TFR

Il Trattamento di Fine Rapporto è una forma di risparmio forzoso per il dipendente, corrisponde ad 1/13,5 della retribuzione di fatto e degli elementi che vengono costantemente percepiti dal lavoratore (vedi ad esempio i fringe benefit come l’auto aziendale data per uso personale), viene accantonato annualmente previo il versamento di un contributo pari all’0,5% del imponibile previdenziale. Il Tfr può essere lasciato in azienda o versato ad un fondo di previdenza complementare, se l’azienda ha più di 50 dipendenti il datore è obbligato a versare le quote che non vanno alla previdenza complementare nel fondo di tesoreria dell’Inps. Se l’azienda è più piccola invece, le quote rimangono in azienda e vengono rivalutate annualmente secondo un coefficiente di rivalutazione pari all’1,5%+0,75*indice dell’aumento dei prezzi di consumo fornito dall’Istat, sulla quota di rivalutazione si paga il 17% a titolo di imposta. Il Tfr viene pagato quando il dipendente smette di lavorare per l’azienda oppure può essere anticipato in determinate situazioni oggettive e soggettive.
Come potete vedere, è importante saper leggere la busta paga perché da un sacco di informazioni sulla retribuzione e ci permette di verificare se ci sono stati eventuali errori. Detto questo speriamo di averne sempre una bella pingue!

Busta paga