L’ultima volta vi ho lasciato con il punto interrogativo sulla bad bank, una soluzione per il problema dei Non Performing Loans. Il sistema consiste nel creare una società veicolo (Special Purpose Vehicle) e cedergli i crediti illiquidi in cambio della tanto agognata cassa, che sarà raccolta dalla “banca cattiva” emettendo sul mercato delle obbligazioni ABS e MBS (Asset Backed Security e Mortgage Backed Security). Questa operazione prende il nome di cartolarizzazione. È la panacea di tutti i mali? Non proprio, bisogna tenere conto di diversi aspetti. La cosa funziona se il prezzo di cessione dei crediti è sufficientemente alto per la banca (in particolare deve superare il prezzo di realizzo al netto del fondo svalutazione crediti) e sufficientemente basso per la bad bank, la quale deve emettere dei titoli sul mercato con un certo grado di rischio e quindi deve scontare (almeno in parte) all’investitore eventuali perdite attese.
Le sofferenze cartolarizzate si dividono in tre categorie diverse, a seconda delle garanzie: Senior, Mezzanine e Junior. I titoli Senior possono essere garantiti in alcuni casi dallo Stato o coperti da credit default swaps. Gli altri titoli sono invece più rischiosi.
L’intervento statale, come auspicato nella crisi delle banche venete, però, dev’essere realizzato nel quadro della legislazione europea e quindi la garanzia prestata per titoli senior dev’essere in linea con quelle presenti sul mercato, al netto al più del margine di profitto, oltre non si può andare.
Anche il timing delle operazioni è molto importante: bisogna agire velocemente per evitare che il clima di sfiducia pervada il mercato, rendendo tutti i tentativi di salvataggio della banca vani.
Come tutti gli antidoti, la cartolarizzazione va usata con un po’ di cautela; la crisi finanziaria del 2007 insegna che c’è un rischio elevato che i “bidoni” avvelenino il mercato dei titoli sani, per colpa delle asimmetrie informative. Infatti le banche americane e non solo (una fra tante Lehman Brothers) abusarono del meccanismo per diffondere sul mercato titoli di scarso valore basati su mutui privi o quasi di garanzie (mutui subprime), dando il la alla catastrofe finanziaria di cui ancora oggi sentiamo gli effetti.

In sintesi:

1. La banca madre costituisce una società veicolo, detta bad bank.

2. Le cede i crediti illiquidi, che entrano a far parte dell’attivo della bad bank stessa.

3. La BB emette titoli obbligazionari sul mercato attraverso un processo detto cartolarizzazione, i titoli possono appartenere a tre categorie di rischio diverso: senior, mezzanine e junior.

4. La BB gestisce i crediti illiquidi escutendo le garanzie e incassando le cedole, con le quali pagherà quanto pattuito agli obbligazionisti.